giovedì 15 ottobre 2015

Desde Bolivia - Tutti al rio


8 ottobre 2015, pomeriggio
Scendiamo alla toma dell’acqua per estrarre l’argilla prima che i lavori di manutenzione nel letto del fiume e le piogge spazzino via tutto.    
      Siamo pronti: io, padre Micky, Isacco, Moses, Adver e Alberto…., carichiamo pale e sacchi  nel cassone della jeep,… aimè ci accorgiamo che la ruota anteriore è bucata, sosta ai box: a Kami c’è il taller meccanico, cosa vuoi di più dalla vita?
In questo momento mi piacerebbe un cambio gomme come in scuderia alla Ferrari (sostituzione pneumatico in una manciata di secondi), perché siamo già in ritardo sulla tabella di marcia, considerando che è necessaria un’ora per scendere al rio,… tempo e fatica  per estrarre l’argilla, e un’altra ora abbondante per  poi ritornare a Kami,… prevedo tempi lunghi.



Ore 14,30 finalmente partiamo
Stiamo percorrendo la discesa sterrata quando padre Micky mi dice di togliere dal suo zaino alcuni libretti,… li riconosco sono quelli dei canti,… nooooooo!!! Già mi viene da sboccare, se poi devo anche cantare,.. arriverò alla toma dell’acqua piegata. Distribuisco i libretti ai vari passeggeri.
E’ impressionante, padre  Micky conosce tutto il repertorio  a memoria, iniziamo come se fosse una battaglia navale: A1,  adelante! Tra una curva e l’altra animo los cichos a cantare, canti boliviani, canti patriottici e canti sul tema dell’amicizia, b3, b4,b5 , avanti  c1, c2 , c3 ,….  cantiamo, cantiamo,…nel libretto ci sono anche canti di origine italiana (“ O bella ciao”, “..Che sarà”..) tradotti in castigliano,… ma la canzone che più colpisce i ragazzi è la traduzione da un canto piemontese il cui ritornello impronunciabile è rimasto invariato: sgnac, sgnac, snam snam e altri suoni ripetuti più volte restano impressi nella mente de los cichos tanto che ci accompagneranno per tutto il pomeriggio; Isacco non si ferma un minuto, ripete ad intervalli il ritornello senza senso, e la sua esibizione mi fa morire dal ridere.

Siamo alla toma dell’acqua.
 Scarichiamo sacchi e pale e  guido i ragazzi  nel punto in cui abbiamo estratto la creta l’ultima volta,  un’immensa distesa di argilla seccata dal sole, crepe che rompono la continuità del “paesaggio lunare”, caldo forte,  sole a picco, i nostri sacchi colorati, il rumore dell’acqua del rio  e il ritornello  cantato da  Isacco (  sgnac, sgnac, snam snam …,) danno un minimo di colore e vita all’ambiente.












Vamos a nadar mi gridano i ragazzi, no prima dobbiamo estrarre l’argilla, ripeto io! Ho capito che pensano di essere in gita e quindi devo fare di tutto per farmi ascoltare.
Spiego che sotto lo strato di terra arsa dal sole c’è la creta morbida, non volendo tanto faticare  ripetono che nel fiume la possiamo trovare già pronta senza scavare sotto terra. Non conosco la qualità della terra estratta direttamente dal letto del rio.
 A ordine sparso sul suolo lunare avanziamo come astronauti in cerca di un tesoro prezioso e …nascosto.  Aqui hay, mira!, Aqui hay  arcilla joe, …. però è bene estrarla là dove già abbiamo scavato la volta precedente, la qualità è buona, la terra è  rossa e molto plastica.             






 Tutti in cerchio, al centro Adver che a forza di braccia inizia a scavare e raggiunta la profondità dovuta, finalmente la terra è morbida. Io, Adver e Moses riempiamo i sacchi, Alberto e Isacco, invece,  fanno la spola fino alla jeep.

Mi chiedono: come puo’ nascere una cosa bella (vaso, tazza, ciotola..) da un pantano che tutto sporca e infanga, secca e prosciuga tanto da non permettere la vita neppure ad un filo di erba?
Spiego che per forgiare un pezzo sono necessari vari passaggi,  però a volte nella vita, dalle cose apparentemente più brutte e dalle situazioni più scomode possono nascere anche delle cose belle, l’importante è crederci e  mettere tutto l’impegno, el carino, el trabajo senza  rimanere fermi e  legati all’apparenza.

Abbiamo quasi terminato, ci concediamo un momento di riposo,… iniziano a volare palline di argilla, il gioco si fa” sporco”, cerco di rimanerne fuori, ma è impossibile così entriamo in guerra tutti contro tutti, un bombardamento di meteoriti sul suolo lunare!!! Né vincitori, ne’ vinti, siamo tutti infangati.

Il suono del clacson della jeep, è padre Micky,  è ora di ripartire!!! …  prima, …  però,  credo sia
d’obbligo il bagno nel rio!  




  ciao  Joe

Foto di G. Menni .
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Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it