domenica 30 novembre 2014

Desde Bolivia - Virgen de Icoya y San Andres

E' giusto che ci sia un oceano e non un semplice confine a separare due mondi cosi' estranei l'uno dall'altro. Non si tratta di capire, ma di accettare che possono ancora esistere dimensioni senza tempo, immuni allo scorrere del tempo, dove i nostri valori perdono di senso. Bisogna crederci nient'altro.
A volte con rabbia di sentirsi estranei e comunque lontani, anche di un solo passo, e con infinita passione...ma soprattutto con l'abbandono di chi rinuncia a cercare spiegazioni. (Pino Cacucci).


FRAMMENTI  DI  FESTA:.....un anno di attesa, ....emozione negli occhi dei bimbi, ....fiori bianchi, rosa e rossi,...una settimana di festa, ..candele accese, .....coriandoli in volo, ....mangiare con le mani, ...compartir, ...preghiere,.....stare e NON fare, ....un bellissimo spreco di tempo,... tutti in circolo, ...perenni ritardi, ...secchielli colmi di cicha, ...foglie di coca invadono le tasche, ....brividi nei denti, ...puntini colorati all'orizzonte, ...siamo sotto il sole della tarde, .........quasi tutto pronto, ....zucchero filato, ...fiumi di cerveza, ...passi di danza, ....morenada e diablada,... occhietti caffe' che brillano, ... io mi siedo qui e aspetto, ..resistenza infinita, .....scoppi di petardi, .....benedizioni a tutto spiano, ....nuvole in arrivo, ....devozione alla Virgen, ....scendere e salire per il cammino, ....Don Bosco Kami, ....mille buenas tardes, ... fermo immagine,.....tutti in ginocchio, ........


...balli con me?

....giravolte spaziali, ...sono il fotografo ufficiale,...stoffe bellissime dai mille colori, ....sapersi imboscare quando serve, ... sassi nelle scarpe e mal di schiena, ....ballare io? Non ce l'avrei mai fatta, ....dieci e lode ai minatori,.... evitare i borraci,....




...chi c'e' sotto la maschera? ....musica a manetta, ....camion stracolmi di gente,.......ore sei: scoppio di mine, ...nessuna logica, ....io ti guardo e tu mi guardi, .... musica stonata, ... benedetti passanti, ....tutti seduti,.......fronte sudata, ....ancora si balla, ... quattro chilometri di discesa, ....superare abilmente e portarsi avanti, ....profumo di incenso, .... finalmente scende la sera, ma la festa continua!!!








I minatori danzano







...Chi c'e' sotto la maschera?
 


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lunedì 17 novembre 2014

Desde Bolivia - Arcilla blanda entre tus manos

Oggi inauguriamo il taller di lavorazione dell'argilla al tornio.
Abbiamo collegato il tornio alla linea elettrica e direi che funziona alla perfezione!

I ragazzi sono curiosi, vogliono toccare tutto. Penso agli oggetti in argilla non ancora a durezza cuoio e gia' mi vedo mille impronte spalmate su vasi, tazze e cilindri.
Il pedale del tornio e' la massima attrazione, giocano come se fosse l'accelleratore della flota (pulman) facendo a gara a schiacciarlo nonostante le mie resistenze.

Abbiamo pensato al taller di lavorazione dell'argilla al tornio in quanto i ragazzi hanno buona manualita' e creativita' e questa potrebbe essere l'occasione per valorizzare le loro capacita', spingerli a vivere, approfondire, coltivare e ricercare la bellezza anche nell'arte e nelle piccole cose  realizzate manualmente con impegno,  fatica, pazienza e gusto.

Nel vivere con i ragazzi ci siamo accorti che manca il rispetto per la bellezza e la cura delle cose proprie e altrui, ... mi risulta difficile capire e spiegare questo atteggiamento, meno hanno e piu' "distruggono" e non si curano del bello che li circonda,... bisognerebbe scrivere a caratteri cubitali sulla parete dell'internado "Mi sta a cuore!!!", ricordando loro, ogni giorno, di avere un pizzico di attenzione e cura  per gli spazi e le cose comuni rendendo cosi' l'ambiente piu' vivibile e bello.

Ogni volta che entro nel taller e vedo il tornio mi viene da pensare, penso a quando andavo a scuola, terminato il lavoro in ufficio via a Milano per le lezioni di tornio, le corse a fine lezione per prendere il metro' e il pulman in tempo per riportarmi a casa, ...ora sono qui, dall'altra parte del mondo, e pensare alle coincidenze della vita e alla direzione che il cammino prende mi sorprende e mi fa paura perche' a volte non ci capisco nulla,...mi trovo dentro un disegno tutto ancora da interpretare dove i colori non sono scelti da me ma sono  i miei e questa cosa mi stupisce, sorprende, mi da' gioia , mi fa sentire piccola, insicura , ma comunque protetta e guidata da qualcuno di piu' grande che vede prima il mio futuro quando io devo cercare ancora di capirlo.

Seduta, ferma,... guardo il tornio, quante domande: perche' donare la mia creativita' a Kami e non in Italia?, perche' qui ora con i ragazzi dell'internado in un taller comunque precario e non a casa con tutte le mie comodita' e i miei affetti? Perche' tutto sta girando cosi'?

... in questi giorni mi accompagna e mi da' forza la canzone che cantiamo con il coro Bandeko: Señor que nuestra vida sea arcilla blanda entre tus manos para que tu puedas formala, formarla a tu manera,... frase che ho scritto anche sulla parete del laboratorio.

Mi metto al lavoro, seduta al tornio faccio girare il piatto, prima  forte e poi lento, sono io a decidere la velocita' e mi viene in mente come la vita a volte gira piano, a volte veloce, a volte cosi' in modo strano senza seguire le nostre umili aspettative, a volte la centri in pieno a volte un po' meno, a volte non ti riesce nulla, e allora rallenti e prendi forze e pensi che puoi fare meglio e ci dai dentro con tutta la grinta e piano piano ti ritrovi sulla direzione corretta, ti rendi conto che la strada e' quella giusta e vai avanti, .. quante cose vissute tutte di un fiato  e magari non capite in pieno,... ora prendono forma e direzione giusta ...come la pallina di argilla al tornio.
Non sapevo ci fosse argilla in abbondanza nella laguna vicino al pueblo di Kami, non avrei mai pensato di ritrovarmi proprio qui ad impastare barro e centrare argilla al tornio. Come e' strana a volte la vita e piena di coincidenze sorprendenti che possono essere miracoli se abbiamo occhi per vederli e cuore per accoglierli.
E' bello e non da tutti avere la capacita' di interrogare le pieghe della vita con lo spirito giusto che ci fa scoprire la presenza di Dio nelle cose e in ogni aspetto dell'esistenza quotidiana.
Lavorando al tornio mi viene alla mente la similitudine tra il saper centrare la terra e il saper scoprire il centro e la direzione esatta del mio andare. .... Ho deciso : "Mi lascio fare"....

Sono le 14,30 e con Macario e Jose' Miguel iniziamo la prima lezione,...mi chiedono dove ho preso l'argilla, guardano, sollevano, toccano, girano e rigirano una ciotola da me realizzata e dicono di voler forgiare un vaso. Ya, ya rispondo,... prima cosa dobbiamo imparare a impastare l'argilla, qualsiasi oggetto nasce bene solo se il barro e' ben lavorato eliminando cosi' tutte le bolle. Impastiamo argilla per circa un'ora, poi mostro loro come centrare una pallina sul piatto del tornio.

Jose' Miguel se la cava bene, imposta le mani nella maniera corretta, attento nei movimenti, capisco che riesce a "sentire la terra", a fatica cerca di dominarla, ... dai, dai,... bien cosi' si fa, lo incoraggio!!! Con le sue manine si sforza di centrare il barro senza ottenere, pero', buoni risultati.

Jose' Miguel  e Joe


Macario e' piu' rigido, continua a guardare il pedale del tornio senza preoccuparsi della pallina che gira scentrata, ha meno delicatezza e pazienza, basta poco e le sue mani sono ricoperte da alcuni centimetri di argilla, .... mas agua, mas agua le dico, e dal secchio scarica sul piatto in movimento l'equivalente di un bicchere schizzando  acqua ovunque,  il piatto del tornio e' una laguna, la pallina si perde in due centimetri di acqua ,... Macario, sfiduciato, decide di interropere e di andare in bagno a lavarsi le mani,... praticamente si "imbosca" e non  lo vediamo piu' per almeno mezz'ora, cosi' Jose' Miguel ne approfitta per riprendere il lavoro, pulisce bene il tutto ed inizia a centrare un'altra pallina.

Terminiamo alle 17 circa, Jose' Miguel mi saluta dicendo di aspettarlo domani che viene ancora al taller perche' vuole fare un vaso, Macario mi saluta con meno entusiasmo dandomi comunque appuntamento per il giorno dopo, ......... vedremo domani, e' un altro giorno, altro giro, altro impasto!!!  ciao joe






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lunedì 3 novembre 2014

Desde Bolivia - Todos los Santos


Testo di J. Carlos Flores
Foto della Joe

In Bolivia la festa di tutti i Santi e' un giorno  speciale dedicato alla condivisione, da parte dei vivi, con le anime dei propri defunti. Qualcosa che si muove nel mondo del sopra-naturale, di fede, segretezza, difficile a volte da capire e credere. La festivita', soprattutto nel contesto rurale, viene preparata alcune settimane prima; il rituale e' complesso, un esempio di sincretismo tra tradizione pre-coloniale e tradizione cristiana.
La festa di Todos los Santos inizia ufficialmente il 1º novembre a mezzogiorno quando le anime dei morti vengono a casa dei propri famigliari per partecipare con gioia alla condivisione del pranzo.

Nella tradizione pre-coloniale, quando una persona muore, la sua anima (Nuna) incontrera' Urkhu Pacha, il mondo di sotto. In questo mondo sotterraneo, un mondo a testa in giu', le anime sono nate vecchie per morire giovani e vivere di nuovo nel mondo dei vivi.
La morte dunque non e' rottura, ma una fase del ciclo di vita, a differenza della concezione lineare della vita nella religione cristiana.
Ogni anno le anime tornano a visitare il mondo dei vivi per vedere se la loro memoria e' presente.
In Todos Santos le culture andine celebrano la fine del ciclo di secca e l'inizio del ciclo delle piogge (tutte le feste e rituali andini sono legate al calendario aricolo); le anime dei morti tornano quindi alla vita dopo il periodo di secca, di restrizione, e visitano i loro famigliari con grande appetito e sete abbondante...., viene quindi preparato loro un succulento pranzo.

Inizia cosi' il 1º novembre la festa con la preparazione della tavola per le anime, nei giorni precedenti le famiglie preparano pani, dolci, alimenti vari, frutta, bevande alcoliche e t'antawawas letteralemnte "i bambini di pane"...., viene preparata la tavola entro le ore 12 , un pasto abbondante perche' i morti hanno bisogno di molta energia per tornare poi  nel mondo sotterraneo. Sul tavolo viene posta una tovaglia (bianca se il defunto e' un bambino, nero o scuro se si tratta di un adulto),vari elementi simbolici e una foto del defunto illuminata da varie candele.
I membri della famiglia si siedono alla tavola con numerosi ospiti, accompagnandoli nel pranzo e nel ricordo del defunto.  La tavola dovrebbe rimanere imbandita sino al mezzogiorno del giorno successivo, quando la famiglia del defunto chiede ad un estraneo di raccogliere il tavolo, mantenendo la meta' di tutto cio' che conteneva.Raccolta la tavola si chiede  alle anime di tornare l'anno successivo per condividere di nuovo.

Cimitero di Kami - allestimento tomba

Il giorno 2 novembre si visitano i cimiteri e sulle tombe si pongono paste (T'hanta Wawa, T'anta Achachi, scale, corone, biscotti a forma di animale, ciambelle, frutta, coca,) e altri preparati .

Cimitero di Kami
Si paga il rezador con dolci, pani, frutta, ..i bambini recitano preghiere alle tombe, ricevendo dai parenti del defunto pani e dolci che raramente potrebbero acquistare.

Cimitero di Kami - i bimbi recitano preghiere 

Cimitero di Kami - i famigliari  offrono pani e dolci ai bimbi che hanno pregato presso la tomba del loro defunto





I vasi, le candele, le croci in pane, saranno collocate al livello superiore della tomba, livello che simboleggia il cielo e che viene chiamato Alaxpacha (mondo superiore). Nella parte inferiore della tomba sono invece collocati frutta, pane, bevande, dolci, tutto cio' che si puo' toccare e che e' intorno a noi - livello Akapacha (questo mondo) e trovare sulla terra, madre terra (Pachamama)  che si prende cura di noi e che ci nutre (simboli rappresentati dal cibo e dall'acqua).

Il cimitero si trasforma cosi' per qualche ora in una gigantesca festa che vede coinvolti bimbi, anziani e famiglie.





Cimitero di Kami - Bambini che recitano orazioni


Cimitero di Kami - dopo aver recitato alcune preghiere ho ricevuto in dono pane e dolci




1º Novembre - Chiesa di Willa yache - in attesa di celebrare la Santa Messa


1º novembre - Cimitero di Willa yache - benedizione delle tombe


Tratto da         reyquibolivia.blogspot.com 

En Bolivia, desde tiempos inmemoriales, las comunidades originarias celebran la fiesta a los muertos. Con la llegada de los conquistadores españoles ésta fiesta se fusionó con la fiesta de Todos Santos que los católicos celebran los dos primeros días de noviembre de cada año. Desde entonces la tradición de festejar a las almas y ajayus (“almas” en aymara) de los muertos forma parte de los detalles culturales de muchos bolivianos.

Una de las importantes fiestas o celebraciones en Bolivia se da en los dos primeros días del mes de noviembre. En la fiesta de Todos Santos las familias bolivianas conmemoran y recuerdan a los muertos. Es el tiempo en que se preparan elementos que simbolizan la añoranza por las personas fallecidas.

Los cementerios de la mayoría de las regiones del país son abiertos para recibir a los dolientes que realizan rituales en honor a sus conocidos. Es al medio día del primer día de noviembre que las familias preparan una mesa sobre la cual colocan un mantel, adornos y flores. Si el mantel es de color blanco es porque el fallecido recordado es un niño y si es de color oscuro o negro se trataría de una persona adulta.

El culto a los difuntos se conserva mucho más en el área rural y con muchas semanas anticipadas de preparación, esencialmente en lo referido a los elementos culinarios que son una singular característica de esta festividad.
Todos Santos en Bolivia - Bolivia informa
Los alimentos que dominan en la mesa son los preferidos por el difunto: flores, una serie de masas, fruta seca, caramelos en forma de animales, escaleras de pan (que proviene de la tradición católica que simboliza la subida o bajada del cielo), coca y chicha, instrumentos musicales y tantawawas. Las velas simbolizan la presencia del difunto, la cual es encendida a medio día del primero de noviembre. 

El elemento principal y muy característico de estas fechas son las tantawawas, que en una traducción literal significarían “niños de pan”. Este último elemento es una reminiscencia de un rito de la época incaica, donde se dice regalaban niños sacrificados a las divinidades del mundo sobrenatural, más conocido hoy en día como “mundo de los muertos”.

Los familiares, siempre sentados alrededor de la mesa, reciben al o los difuntos con oraciones, para luego compartir la bebida y la comida. También es una tradición que grupos de niños vayan de casa en casa para rezar y cantar (coros en aymara) para las almas de los muertos, recibiendo a cambio una parte del festín. Estos cantos se realizan en rima para recordar el alma de los que ya partieron.

Así como se piensa que las almas llegan al medio día del 1° de noviembre, la tradición indica que al medio día del siguiente día empieza la despedida a las almas, siempre con abundante comida y bebida, ya que se piensa que el muerto necesita mucha energía para su viaje de vuelta. Existen referencias históricas que antes del coloniaje español, se solían sacar los restos de los fallecidos para rendirle culto.

Origen del día de Todos los Santos Con varias modificaciones y en épocas distintas, éste día fue instituido por la iglesia. La misma fecha de celebración sufrió modificaciones, antes de quedar fijada para el 1 y 2 de noviembre. El sincretismo entre la tradición cristiana y la originaria ancestral juega un papel complejo para encontrar el origen de esta fiesta.

En los primeros días del Cristianismo se acostumbró a solemnizar el aniversario de las muertes de los mártires cristianos en el lugar del martirio, y esa parece ser la referencia cercana de dónde y porqué nace este culto. Fueron tantos los mártires que los días no alcanzaban para honrarlos a todos. El almanaque y sus días no alcanzaban.

Luego de varias fechas, el Papa Gregorio III determinó que el 1 de noviembre sea la fecha de esta celebración, efecto y contra respuesta a una celebración pagana conocida como “Samhain” o Año Nuevo Celta (ahora llamado Noche de Brujas o Halloween) que se festejaba la noche del 31 de octubre.

Debido a que los pueblos adoctrinados cristianamente se negaban a abandonar sus raíces y fiestas, la iglesia decide encontrar una forma para convertir al cristianismo a los pueblos de tradición pagana. Los regentes católicos se preocuparon por instituir nuevas fiestas, que casaran en acontecimiento y fecha  con las antiguas fiestas de estos pueblos. Así los nuevos creyentes irían dejando de lado sus antiguas creencias, es aquí que el sincretismo religioso se dio con mayor énfasis.
Todos Santos en Bolivia - Bolivia informa

Algunos apuntes importantes de esta fiesta • Todos los preparativos para la tradicional fiesta empiezan faltando semanas antes de la celebración, generalmente las familias que tienen difuntos recientes son las que afanadamente realizan los ricos y diversos panes o masitas.
• Antes de la celebración, los cementerios son preparados para recibir a las almas. Los dolientes reparan y limpian los nichos de los familiares para el ritual del 2 de noviembre en que se despide a las almas.
• Los componentes de la mesa de esta festividad no solo a las masitas, también se tiene una variedad de componentes como la comida, el cual haya sido del gusto de la persona recordada.
• Los elementos básicos de la mesa son: la tantawawas, bizcochuelos, masas de pan en forma de caballos, escaleras o llamas. Además se coloca platos tradicionales de comida, caña de azúcar, chicha morada, velas, flores, frutas, etc.
• Las tantawawas son panes con apariencia de niño recién nacido el cual representa a un ser querido muerto.
• Los caballitos y las llamas significan la ayuda que necesitan los difuntos  para cargar todas las ofrendas.
• La escalera sirve para cruzar obstáculos para bajar y subir del cielo.

Informazioni personali

La mia foto
Diploma di ragioniera presso Istituto Achille Mapelli di Monza. Scuola Fondazione Giovanni ed Irene Cova di Milano, diploma di addetta alla lavorazione della ceramica al tornio. Fino al 2007 ho lavorato nel controllo di gestione del gruppo Multinazionale Sol Monza. Dal novembre 2007 esperienza missionaria nella comunità di Arque e Tujsuma - Bolivia . Attualmente vivo nella missione Salesiana di San Jose' Obrero di Kami - Cochabamba (Bolivia) per contatti giomenni@hotmail.it